BOLLETTINO PARROCCHIALE MONTESOLARO N. 77 DEL 7 DICEMBRE 2003

 

LA PAROLA DEL PARROCO

 

GENITORI E CATECHISTI NELL’ACCOMPAGNARE I RAGAZZI NELLA LORO CRECITA CRISTIANA

 

 

GIRA LA NOTIZIA!

E’ proprio questo il titolo che è stato dato alla proposta d’avvento: Far girare la notizia!!! E qual è la notizia? Ciò che Gesù ci ha insegnato, ci ha detto!

Dobbiamo far circolare la notizia di Gesù attraverso le nostre parole, le nostre azioni, i nostri modi di fare, il nostro vivere di ogni giorno.

E tutto ciò ci deve rendere dei “piccoli missionari” cioè discepoli di Gesù chiamati a diventare apostoli!! APOSTOLI … INVIATI DAPPERTUTTO!!

Come iniziare? Dal modo più semplice: vivendo bene, in prima persona, i momenti nei quali siamo vicini a Gesù: la S. Messa della domenica, la preghiera all’inizio di una giornata in oratorio e l’ora di catechismo! In ognuno di questi momenti ci verranno donate delle CARTE ( come gia avete visto!!) in modo da renderci tutti attivi e pronti per questa missione.

Le carte sono 4 per ogni settimana: la prima ci viene data durante la Messa, la seconda alla preghiera delle due alla domenica pomeriggio e ben due carte e catechismo!

Nella prima abbiamo trovato una preghiera che ci ha accompagnato per tutta la settimana, da recitare quando si voleva, trovando così, in ogni giornata, un momento per stare con Gesù. E inoltre, la cosiddetta “PROVA DI MISSIONE”, cioè un impegno da rispettare ogni giorno, non solo per la settimana in questione.

Nella seconda abbiamo incontrato l’ apostolo Giovanni, che è venuto in mezzo a noi per parlarci di lui ed aumentare in noi il coraggio per fare un passo in più verso Gesù ogni giorno della nostra vita.

Anche le ultime due carte ci raccontano di due personaggi importantissimi che hanno dedicato la loro vita  a Gesù, anche il loro aiuto sarà fondamentale per vivere al meglio questo Avvento!

E allora ragazzi rimbocchiamoci le maniche ed aspettiamo questo Natale 2003 facendo girare con gioia la notizia che Gesù nasce per tutti e …dappertutto!!

CHIARA MOSCATELLI


 

APPUNTAMENTO CON IL GAG

Anche quest’anno il Gruppo Adolescenti-Giovani di Montesolaro è partito con entusiasmo e voglia di crescere insieme. Come sempre quella del venerdì è la serata dedicata al gruppo, con la S. Messa e lo stare insieme all’oratorio.

In occasione del Natale (rimangono ormai poche settimane di tempo), ci siamo proposti di realizzare un “concerto per la pace”: si lavora insieme, cercando di coinvolgere adolescenti e giovani di tutte le età, e questo è sempre stato qualcosa di molto positivo. Il nostro obiettivo è quello di fermarci un po’ a riflettere su una tematica così importante, attraverso la collaborazione e condivisione di idee e momenti di preparazione pratica. Speriamo di riuscire ad augurare un buon Natale a tutta la comunità, trasmettendo il messaggio di pace che le canzoni che abbiamo scelto portano in sé. Noi ce la stiamo mettendo davvero tutta, fiduciosi nella partecipazione di tutti in questa occasione particolare.

Un’altra novità di questi ultimi mesi del 2003 è la proposta per l’ultimo dell’anno. Lo stile non cambierà, basato come sempre sulla vita di gruppo, ma la località che farà da sfondo alla nostra vacanza sarà Forte di Bibbona (Marina di Bibbona), località sul mare. La struttura che ci offrirà vitto e alloggio dal 29 dicembre al 1° gennaio è gestita dal CTG (Centro Turistico Giovanile) e si trova in una vecchia fortezza medicea, in parte ristrutturata, situata a pochi metri dal mare. Prepariamoci quindi a qualcosa di nuovo…

Come sempre il GAG, durante questo Avvento, collabora anche con la proposta caritativa Operazione SOS 2003. Ci sono in programma i mercatini, con la vendita di oggetti provenienti dal Kenya (Isiolo), e la vendita di sacchetti di riso, che sarà effettuata sia durante i mercatini, sia casa par casa, il 29 novembre.

Ricapitolando:

·                     29 novembre, vendita del riso

·                     8 dicembre, mercatino OPERAZIONE SOS 2004 a Carimate

·                     14 dicembre, mercatino OPERAZIONE SOS 2004  a Montesolaro

·                     20 dicembre, concerto GAG per la pace

·                     24 dicembre, auguri di Natale

·                     27 dicembre, tramonto sul Bollettone

·                     29 dicembre-1 gennaio, Capodanno 2004

…e come sempre  vi aspettiamo ogni  venerdì sera.

ELISA CORTI


 

NATALE GS  2003

Siamo ormai da tanti giorni immersi e sommersi in una grande atmosfera natalizia…e in effetti manca davvero poco al 25!

Questo giorno è atteso da tutti: giorno di gioia e di pace, dedicato alla famiglia, atteso soprattutto dai più piccoli per i doni che, in base alla bontà dimostrata durante l’anno, riceveranno tra pacchi dorati.

Tutti i ragazzi e le ragazze, dai più piccoli ai più grandi, che fanno parte del GS Montesolaro, sappiano fin da ora che riceveranno un “gran dono” anche dal GS! E non si tratta solo del pensiero materiale che atleti e allenatori avranno in dono (non lo sveliamo, altrimenti che sorpresa è? )

ma il regalo più grande è la serata di festa che il GS propone per Lunedì 22 Dicembre proprio per l’abituale ma sempre atteso scambio di auguri.

La serata seguirà l’ormai consolidato e tradizionale canovaccio:

Santa Messa alle ore 20,00 poi tutti insieme in tensostruttura, addobbata per l’occasione, ad attendere la chiamata della propria squadra e soprattutto il taglio di panettoni e pandori.!

Dunque nessun atleta, dirigente ed allenatore manchi all’appuntamento…ma non manchino nemmeno tifosi e amici del nostro GS! Anche perché in questa serata di festa saremo invitati a lasciare un’offerta a favore della proposta caritativa della parrocchia SOS 2004: vediamo di essere generosi e campioni anche in questo campo.

 

Ricordo che prima di questo momento natalizio “prettamente montesolarese”, ci sarà Giovedì 18 Dicembre alle ore 20,30 presso il Pallido di Milano, il “Natale degli sportivi ambrosiani” aperto a tutte le realtà di sport dell’area diocesana milanese. Lo scorso anno ho avuto la fortuna di parteciparvi e, come già scritto su “Azzurro”, è stata davvero una serata magica e speciale di sport e soprattutto di vita, grazie all’intervento del nostro arcivescovo.

Tornando alla nostra piccola Montesolaro, con la speranza e la certezza che, come sempre, il Natale GS sarà, anche per il 2003, un successo, ricordo l’appuntamento per Lunedì 22 Dicembre alle ore 20,00.

Il GS ci aspetta numerosi per augurare Buone Feste agli sportivi e non.

Ursula Borghi


 

A conclusione dell’operazione SOS 2003, pubblichiamo  la lettera di ringraziamento per il contributo che la nostra parrocchia ha dato alla comunità  di Salima, dove opera la nostra suor Donatilla…

Cara Suor Donatilla, cari amici della Parrocchia,

a nome di tutto le suore di NOTRE DAME DES APOTRES DU LIBAN, ho l'onore e la gioia di ringraziarvi per la vostra generosità a favore del convento a Salima che è ancora in rovina dall'esodo dei cristiani nel 1982.

Siamo stati profondamente toccati dal vostro gesto che è costato senza dubbio molti sacrifici da parte delle famiglie italiane che partecipano ai nostri problemi e alle nostre difficoltà.

Una piccola nota storica porterà un po' di luce sul nostro progetto di restauro del convento di Salima e Suor Donatilla è ben al corrente della situazione.

Nel 1982 avevamo a Salima:

- una comunità di religiosi

- una scuola elementare

- una scuola albergo per una sessantina di giovani ragazze interne

Questo villaggio misto di cristiani-drusi viveva in pace ed in amicizia prima della guerra....Ma nel 1982, la violenza ha fatto strage e la guerra è terminata con la partenza dei cristiani e la distruzione di tutte le loro case.

Evidentemente il convento ha subito la stessa sorte delle altre case....è stato completamente devastato e tutte le strutture sono saltate, così come le porte e le finestre.

Fino ad oggi non abbiamo potuto riprendere il lavoro in quanto il restauro non è così semplice, soprattutto quando mancano le finanze. Lo stato libanese ci ha pagato una somma simbolica che serve a fare poco, Le nostre possibilità restano ben lontane dal poter riparare il tutto!

Il vostro gesto, cari fratelli e sorelle, è molto apprezzato in Cristo, per procedere con i lavori a Salima. Tutti i cristiani sfrattati stanno cercando ugualmente di riparare le loro case per ritrovare il loro caro villaggio natale, ma non sono più avanti di noi. Il lavoro si fa lentamente!

Con quello che avete raccolto, speriamo di aprire qualche classe per l'anno 2004/2005; ciò sarà una buona motivazione per il ritorno dei cristiani nel loro villaggio.

Infine preghiamo il Signore di benedire le vostre offerte e privazioni rendendovele il centuplo.

Vogliate accettare, ari amici, la nostra riconoscenza e il nostro miglior affetto.

Sr. Magdalise Yammine e il suo consiglio provinciale


 

OPERAZIONE SOS 2004

Come già anticipato nel precedente numero del bollettino parrocchiale, quest’anno il ricavato dell’operazione caritativa SOS 2004 verrà devoluto per il finanziamento della costruzione di un salone all’interno del “progetto scuola” per i bambini del villaggio africano di Isiolo, in Kenya; salone che sarà utilizzato per incontri e attività comunitarie e per la celebrazione delle S. Messe. Chi si occupa di svolgere questa attività in Africa sono le suore della Congregazione di S. Maria di Loreto, proprio l’ordine delle nostre suore di Montesolaro.

Isiolo è l’ultima cittadina all’inizio della savana, situata nella zona a nord-est del Kenya, a 800 km circa dal confine con la Somalia e l’Etiopia. La città è attualmente  abitata da 35000 abitanti ed è suddivisa in zone, occupate da gruppi etnici diversi. Le abitazioni sono poverissime, sia nella struttura, sia nelle suppellettili, ma fortunatamente, in questi ultimi dieci anni, le capanne di fango e rami sono state sostituite con baracche di legno ricoperte di lamiera. La gente normalmente vive di pastorizia, attività che impegna gli uomini ed anche i bambini; quando la stagione è propizia, questo lavoro consente una sopravvivenza discreta. Le donne hanno il compito di provvedere al fabbisogno quotidiano, praticando anche il commercio dei frutti della terra, per avere un misero introito in denaro che dia loro la possibilità di acquistare un po’ di tè o di riso. Dal 1964, quando Isiolo era ancora un piccolo centro, abitato da poche centinaia di persone legate alla vita del proprio clan, ha operato il sacerdote “fidei donum”, proveniente dall’arcidiocesi di Vercelli. Nel 1977, la Congregazione di S. Maria di Loreto ha affiancato al missionario la presenza di tre religiose che insieme si sono occupate dell’attività educativa e sanitaria del posto. Questi due ambiti apostolici hanno permesso l’avvicinamento di molte persone (anziani, donne, bambini, ammalati) e quindi la conoscenza dell’annuncio evangelico. È stata fondata una scuola cattolica, garantendo così l’opportunità di una crescita a livello umano-spirituale e un’occasione per sfamare i bambini, chiedendo un minimo contributo alle famiglie. L’avvento delle suore ha permesso anche l’apertura di un dispensario, punto di riferimento prezioso per i malati più poveri. Negli anni ottanta c’è stata l’apertura di una scuola tecnica, per dare ai giovani l’opportunità di apprendere un mestiere, e di una scuola di taglio e cucito a livello professionale, per le ragazze. Gli anziani del luogo, osservando durante tutti questi anni l’operato delle suore, hanno donato loro un’ampia area di terreno, perché continuino il lavoro di promozione umana, costruendo anche una scuola elementare. Terminate le procedure burocratiche, in quest’area è stato costruito un pozzo per soddisfare le esigenze idriche della gente che vi abita.

Ora rimane l’impegno di realizzare un “progetto scuola” che risponda alle necessità della gente, soprattutto dei più poveri. L’intento è quello di offrire un minimo di istruzione ai ragazzi, aiutandoli a superare una realtà che per loro è così cruda, per il continuo aumento di casi di AIDS e per il diffondersi di violenza, droga e prostituzione.

MONICA MANEO


 

HANNO MESSO IN CROCE IL CROCEFISSO

La legge principe del nostro paese, la Legge, con la maiuscola, vero fondamento del nostro ordinamento giuridico è, come si sa, la Costituzione della Repubblica Italiana. Sorta sulle ceneri della Seconda Guerra Mondiale e promulgata il 1° Gennaio 1948, tra poco compirà quindi 56 anni di vita mantenendo ben saldo il ruolo di stella polare del nostro viver civile. Soprattutto grazie ai suoi primi 12 Articoli che ne rappresentano il cuore pulsante e prendono il nome di “Principi fondamentali”.

In particolare il 3° di questi recita testualmente: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. L’ 8°, invece, afferma perentoriamente: “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge (…) in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano ”.

L’insieme di queste due importantissime statuizioni, la loro lettura sincrona, il loro “combinato disposto” per dirla in gergo forense, certificano come la nostra nazione non ha, non deve avere, una religione di Stato e come l’Italia, è, deve essere, tollerante al massimo livello nei confronti di tutti i credo religiosi.

Il razzismo di religione, da noi, è bandito. Tanto è vero che ogni fede, ovviamente purché non contraria alla legge ed all’ordine pubblico, ha la sua “casa” dove poter essere professata anche da noi. Moschee e Sinagoghe fino alle Sale del Regno hanno legittima “cittadinanza” entro i nostri confini.

Mistificando tutti questi concetti, applicati di fatto e non solo frutto di teorico pensiero, c’è stato chi ha chiesto alla nostra amministrazione giudiziaria di togliere il crocefisso prima da una scuola, poi da altri luoghi pubblici, ottenendo in primo grado una scandalosa risposta positiva ! La veemente reazione popolare e politica, magari strumentale quest’ultima, ha riportato il tutto in un alveo almeno un pochino sensato, evitando la realizzazione concreta dello scandaloso provvedimento emesso in un’aula di tribunale con il crocefisso alla parete…!

Senza scadere in guerre di religione, come si è visto ciò non è patrimonio giuridico e morale della nostra Patria, bisogna, a mio parere, intendersi bene sul concetto di “libertà religiosa” al fine di dirimere la questione a favore della croce.

Innanzitutto, essa è una civilissima e apprezzatissima, oltre che dovuta, ripeto dovuta, concessione che il nostro Stato fornisce da oltre mezzo secolo a tutte le confessioni religiose, ma è pur sempre una “concessione”. Diritto, sì, inalienabile, pure, ma “concesso”, in quanto tale da rispettare secondo l’ordine pubblico da noi instaurato per legge, così da evitare che esso venga revocato. Non a caso la libertà di culto non viene riconosciuta a quelle religioni che “contrastino con l’ordinamento giuridico italiano

In secondo luogo, se la medesima libertà riguarda “tutte” le confessioni religiose, quindi anche quella cattolica, il suo esercizio da parte di diversa congrega di fedeli non può, per definizione, limitare quello dei cattolici.

Che, da terzo, sono la stragrande maggioranza degli italiani, praticanti o meno che siano e che, geneticamente devoti alla croce, loro patrimonio tradizional-religioso, hanno deciso da tempo inveterato di renderla ben visibile sulle pareti di luoghi importanti per la collettività.

In ultimo, una domandina pratica: Legge o no, Costituzione o meno, chi si offrirebbe, in spirito di reciprocità internazionale, di adire un Giudice arabo affinché i simboli musulmani vengano rimossi dalle loro scuole, tribunali ecc. ?!

Ruggero Fumagalli

 

CONCERTO DI NATALE

 

LO STABILE DI VIA MADONNINA

 

ANAGRAFE PARROCCHIALE

 

 

NON SOLO RESTAURATORI

E’ l’ennesimo pomeriggio afoso di una lunga estate torrida di questo 2003 ed in chiesa vecchia, fuggendo la curiosità di molti, si sta allestendo un veloce ma sicuro ponteggio per raggiungere l’altezza dove è posizionato il crocifisso ligneo che domina, si pensa  da più di 200 anni, la navata centrale. Questa rimozione è la prima a memoria d’uomo, un giovane chierichetto del 1919, Carlo Bianchi, oggi ultranovantenne e dalla forte memoria, lo ricorda già in quella posizione quando fece l’ingresso in parrocchia il parroco don Vittorio Bonacina. Il distacco dalla sua sede per portarlo a terra ha richiesto molta pazienza e fasi operative da veri certosini in quanto non si conosceva l’entità dell’invecchiamento: un minimo movimento non coordinato avrebbe potuto causare danni irreparabili ad una Statua molto cara alla fede dei montesolaresi. Una prima vista ravvicinata confortava e nello stesso istante allertava il pensiero di chi aveva sollecitato il restauro:  la crosta di polvere superficiale nascondeva un degrado pronunciato in modo uniforme e non poteva essere altrimenti considerata l’anzianità di servizio senza nessuna opera di conservazione. La persona che “praticamente” doveva lavorare non era presente in quel momento ma in collegamento telefonico si era preoccupata di dare tutte le opportune istruzioni: al ritorno dal pellegrinaggio in terra di Puglia ha mostrato una certa ritrosia perché preoccupato di non riuscire a ridare alla Statua la sua originale fattura. Coadiuvato da valenti collaboratori ha iniziato il “recupero” con la maestria e l’abilità che lo ha sempre contraddistinto: rimosso il duro spessore di polvere si è andati a trovare il legno vergine, un bel tiglio, abbrunito però dal pulviscolo depositatosi in questi secoli. L’intervento conservativo è stato predisposto cercando di non “urtare” l’originalità del manufatto: niente vernici o solventi sintetici, ma uso di materiali e colori naturali. L’unica novità concessa alla tecnologia odierna è stata l’applicazione di una pellicola protettiva al posto della “mano di uovo” per fissare i colori e l’oro zecchino: ciò anche in previsione di un futuro e molto lontano intervento di qualche postero, che si spera abbia la stessa capacità di questi nostri artisti. Il risultato è quello che oggi è possibile ammirare: il tiglio si è riappropriato della sua originale tonalità e tutto l’insieme ha ripreso la sua primitiva luce e bellezza, mai vista neanche dalle ultime generazioni.

Contemporaneamente a questo lavoro altri “cultori del bello” hanno permesso il recupero di alcuni mobili ai quali l’usura del tempo stava compromettendo la funzionalità: due cassettoni, situati nell’aula riunioni dell’oratorio maschile necessitavano interventi atti a scongiurare l’avanzata della tipica malattia del legno. Anche in questo caso c’è stata molta cautela nel trasporto presso le botteghe artigiane, qualche titubanza per il pensiero di arrivare al risultato finale senza “rovinare” il disegno complessivo. Era una preoccupazione inutile perché la valenza professionale degli addetti era già stata collaudata in altre occasione e non aveva certamente bisogno di ulteriori “esami”.

Ascoltando i discorsi delle persone coinvolte nei lavori sopraccitati è certamente riduttivo il termine usato nel titolo e si comprende come queste operazioni non sono solo il frutto di tecniche consolidate costituite da colle, lastre, essenze, vernici, colori, competenze e abilità manuali, ma richiedono la padronanza di quel groviglio di sentimenti che va sotto l’unico nome di “passione”.

Francesco Molteni

 

NOVEMBERFEST 2003 - IL RESOCONTO

La sera dell’8 novembre, noi preadolescenti di 2° e 3° media, ci siamo recati a Mariano Comense, precisamente all’ oratorio di S. Rocco per il consueto appuntamento di novembre con i preadolescenti delle altre parrocchie del Decanato.

Una volta arrivati a Mariano abbiamo depositato i nostri zaini carichi di cibo per la cena al sacco e siamo andati nella bellissima cappella dell’oratorio per pregare insieme. La preghiera era basata sul nostro credere in Dio, argomento che è stato trattato attraverso due letture ed un brano del Vangelo di Luca, che sono poi stati spiegati molto bene dal sacerdote.

Dopo il momento di preghiera siamo andati a cena con i ragazzi di tutti gli altri oratori: c’erano ragazzi di Figino, Noverate, Mariano, Vighizzolo e Cantù.

Nella stessa sala, dopo cena, siamo rimasti a giocare a calcetto e ping pong per un po’.dopo questi giochi liberi ci siamo divisi in due gruppi. Alcuni ragazzi sono andati nella palestra dell’oratorio che, per l’occasione, era stata addobbata come una piccola discoteca, dove si poteva ballare, altri, quelli meno portati al ballo hanno potuto organizzare delle squadre per giocare a calcio o a basket. I giochi ed i balli sono durati fino alle 21.30, quando siamo tornati a casa. E’ stata una serata molto divertente perché abbiamo potuto giocare, pregare e cenare con ragazzi della nostra età che vengono da parrocchie diverse.

ANGELO SCOTTI


 

IL PAESE DEI BALOCCHI

Arriva il Natale. E con esso la voglia di tornare bambini, perennemente latente in noi, trova l’occasione per manifestarsi senza troppi imbarazzi. Proprio come il burattino di legno uscito dalla penna di Collodi, ci si ritrova a sognare un mondo di leccornie e meraviglie. Un mondo di pura fantasia, si dirà. Invece no. È tempo di smettere di sognare e di aprire gli occhi: il Paese dei balocchi esiste! Dove? Nel Südtirol, in cinque cittadine che in questi giorni si vestono a festa per accogliere i visitatori in attesa del Natale  e salutare gioiosamente l’arrivo del nuovo anno. Come vuole una tradizione radicata nei territori di cultura tedesca, ogni anno a Merano, Vipiteno, Brunico, Bressanone e Bolzano vengono allestiti i cosiddetti mercatini di Natale. La loro fama è tale da richiamare da ogni dove visitatori, che scelgono una di queste località quale meta delle vacanze invernali per avere il privilegio di aggirarsi tra le rinomate bancarelle. Come dar loro torto? L’atmosfera è fiabesca: un mondo nuovo, fatto di graziose casette di legno, prende vita d’incanto per le vie del paese. Sulle bancarelle fanno bella mostra di sé oggetti di ogni tipo, dalle decorazioni natalizie ai pezzi d’antiquariato. Nell’aria si mischiano le fragranze delle specialità gastronomiche locali, che si offrono, calde ed invitanti, al palato dei più golosi. Ovunque è uno sfolgorio di luci e di colori. Ma, attenzione: bisogna affrettarsi. Come in tutte le fiabe, la magia non dura a lungo: quando l’anno nuovo busserà alla porta, sul teatrino delle meraviglie calerà il sipario.

Tatiana Gammacurta


 

S.Natale 2003

Inginocchiati ai tuoi piedi,O Gesù, Redentore del mondo,
in questo tuo nuovo Natale ti chiediamo perdono.
Perdono per la nostra incapacità ad amarti e ad amare.
Perdono per la nostra superficialità ed il nostro orgoglio umano.

Perdono per la scarsa attenzione ai bisogni degli altri e per la nostra avarizia nel donarci. Perdono per i nostri piccoli o grandi peccati
che fingiamo di non fare o non ricordare.
Perdono per tutto ciò che contrasta con il perenne messaggio del tuo Natale
che si sprigiona dal mistero della tua Incarnazione.

Risollevati dai nostri peccati ripartiamo dalla Grotta di Betlemme
per la strade del mondo per recare ai nostri fratelli
quel messaggio d'amore appreso ai tuoi piedi.

Non saremo più incapaci di amare e di donarci
perché tu condividi con noi l'ansia per l'umanità.
Guarderemo continuamente nel profondo del nostro cuore
per non limitarci alle sole cose esteriori.
Sapremo offrire ai nostri fratelli tutto il nostro tempo
e soprattutto il nostro essere. Vivremo nella Grazia  che Tu ci doni continuamente e abbondantemente nei santi sacramenti.
Accoglieremo con gioia il tuo messaggio di pace e speranza
che anche quest'anno ci fai nuovamente ascoltare.

Signore Gesù, piccolo grande Dio, venuto tra noi nell'umiltà della natura umana
fa che questo Natale segni per l'intera umanità
un passaggio epocale verso la bontà e la pace universale,
verso un mondo basato sulla giustizia,
la solidarietà e l'accoglienza dell'altro.

Non ci siano tra noi più guerre e violenze,
né fame, disoccupazione ed emergenze, né odi, divisioni o sopraffazioni
e né ingiustizie, furbizie e falsità.

Per tutti sorga un mondo a misura d'uomo,
dove ognuno abbia il diritto a vivere, a nutrirsi, a istruirsi e a curarsi
nel pieno rispetto della propria dignità umana.
Amen.