LA
PAROLA DEL PARROCO
Con la celebrazione della festa patronale
del Duomo – 8 settembre – Natività di Maria – il nostro Arcivescovo ha
dato ufficialmente il via al nuovo Anno Pastorale per tutta la diocesi.
E
come negli anni precedenti, in questa occasione, ha presentato la nuova Lettera
Pastorale dal titolo: “Sulla tua Parola” che io invito a leggere perché
molto bella e accessibile a tutti.
Questa circostanza mi dà modo di ringraziare prima di tutto il Signore. È Lui che permette ancora un tempo di grazia e di benedizione; un tempo di pazienza per noi perché abbiamo ad aprirci alla sua proposta di vita e di salvezza. Un anno pastorale che ricomincia è sempre motivo di speranza e di fiducia!
Dio educa il suo popolo e lo fa attraverso tempi e modi che Lui solo conosce. Ci sprona a camminare su strade che conducono al suo Regno di amore, di giustizia e di pace: ad un regno che corrisponde ai Suoi disegni misteriosi ed eterni. Regno che Lui vuole per il nostro bene e per la nostra felicità.
L’avvio del nuovo anno pastorale in parrocchia è sempre momento delicato che chiede attenzione ed impegno. Si presenta travolgente per proposte ed iniziative. Chiede molto lavoro di programmazione e slancio deciso per mettere in movimento tutti i settori della comunità. Queste sono alcune iniziative che ci attendono nel prossimo futuro:
Festa dell’Oratorio ed inizio dell’anno Oratoriano (30 settembre) nel segno di uno slogan che caratterizza un comportamento di abbandono e di fiducia grande nel Signore Gesù: “Se lo dici Tu” o Signore io ci sto, io mi butto, io ti seguo!
Le Sante Quarantore (5/6/7 ottobre) saranno predicate dal prevosto di Mariano. Vorrei che a partire dalla eucaristia i fedeli della comunità si aprissero generosi alla missione, consapevoli che il Signore oggi chiama tutti a comunicare il Vangelo in un tempo ed in una società che cambia.
La ripresa della attività catechistica (lunedì 8 ottobre alle 17.30, celebriamo per tutti i ragazzi con i loro genitori la Messa di inizio anno catechistico). Il catechismo fa crescere la fede nel Signore, educa a vivere nell’amore di Dio e del prossimo.
Genitori, catechisti e ragazzi: sia per tutti un anno di impegno e di generosità; un anno che avvicina a Gesù; un anno che fa rivolgere il nostro sguardo su di Lui, autore e perfezionatore della nostra vita.
L’itinerario di preparazione al matrimonio cristiano. L’attenzione pastorale ai fidanzati e ai cammini di fede che riprendono vivacità e profondità proprio nel tempo del fidanzamento è una delle scelte qualificanti per l’anno 2001/2002, scelte richiamate e presentate dall’Arcivescovo nella introduzione al libretto: “Accompagnare i fidanzati al matrimonio”. Il corso nella nostra comunità inizierà lunedì 8 ottobre alle ore 21 e si protrarrà fino a domenica 9 dicembre con la Messa delle ore 11 nella quale i fidanzati saranno invitati a rinnovare la loro professione di fede nei misteri principali della nostra vita cristiana.
Il rinnovo degli organismi parrocchiali (domenica 21 ottobre). È occasione per far crescere nella comunità una coscienza più viva di Chiesa da intendere come casa e come scuola di comunione (Novo millennio ineunte). Realtà nella quale ci si sente tutti responsabili e chiamati al servizio del Vangelo nel mondo che cambia.
E più avanti nel tempo, (26 gennaio/10
febbraio 2002) le Sante Missioni in parrocchia con i Padri di Rho. Missioni
tradizionali che sono insostituibili per un rinnovamento periodico e vigoroso
della nostra vita cristiana. Le Missioni in parrocchia sono un tempo:
· per un incontro, una riflessione, un confronto sulla Parola di Dio, così che il tuo rapporto con il Signore Gesù sia più vivo, più liberante, più vero;
· per un rinnovato cammino pastorale in cui la Chiesa va incontro a tutti, soprattutto i più lontani.
Ed infine non si può dimenticare l’anno liturgico, con le sue feste, con i suoi appuntamenti e le sue proposte. È il cammino normale che la chiesa propone nel seguire Gesù con l’intento di conformarci a Lui unico nostro riferimento in vista di una crescita di vita cristiana matura e vera.
Tutti
siamo chiamati ad una corale maturazione verso traguardi di una comunità che sa
vivere la comunione e la corresponsabilità del Vangelo. Ci è chiesto di
diventare ricchi di “senso ecclesiale”, capaci di attaccamento nel modo
giusto, aperti sul territorio con vero spirito missionario. “Cristiani
ecclesiali, con uno sguardo oltre gli angusti confini della parrocchia stessa,
per spaziare sul decanato, sulla città, sulla cultura, nella società, nella
politica”.
Buona strada carissimi parrocchiani. Che il Signore conceda a noi la grazia di un anno ricco di benedizione e di aiuto!
Le sante Quarantore sono poste, da anni ormai, sempre all’inizio dell’anno pastorale. E questo è bello perché aiutano ad entrare con impegno e con slancio nel cammino che sta davanti.
La celebrazione delle sante Quarantore sono tappa importante; sono momento forte nel cammino di una comunità cristiana. Sono occasione per chiamare l’attenzione di tutti alla centralità dell’eucaristia, cuore e propulsione per ogni vita cristiana e per tutta la comunità.
I giorni eucaristici di quest’anno cadono nella prima settimana di ottobre. Precisamente venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 ottobre.
Inizieremo venerdì sera alle ore 20.30 con la celebrazione della Messa e con l’esposizione solenne, cui seguirà l’adorazione che si protrarrà per tutta la notte. Persone disponibili si alterneranno liberamente e generosamente per “stare con Gesù” esposto sull’altare.
L’eucaristia rimarrà esposta tutto il giorno di sabato, fino a sera, alla Messa prefestiva e quindi domenica 7, dalle ore 9 alle 11 e da mezzogiorno fino alle 16.
Il tempo delle Quarantore terminerà con la processione eucaristica per le vie del paese e la benedizione in chiesa.
Quarantore: tempo prezioso da vivere e da cogliere con grande fede!
Per questo raccomando di partecipare generosamente e con fede alle celebrazioni in programma, di “far compagnia” a Colui che si è fatto “divin prigioniero” per amore nel sacramento dell’altare.
Ho invitato quale sacerdote predicatore don Giovanni Montorfano, prevosto di Mariano Comense che svilupperà le sue riflessioni sul tema: “Il giorno del Signore e la parrocchia, tempo, spazio per una comunità realmente eucaristica”.
Rinnovo del Consiglio Pastorale
Domenica 21 ottobre 2001 si terranno in tutta la Diocesi di Milano le votazioni per eleggere i nuovi Consigli Pastorali Parrocchiali. La nostra comunità si sta già muovendo in preparazione a questo appuntamento attraverso un’apposita commissione elettorale che coordinerà tutte le attività in vista delle elezioni.
Il Consiglio Pastorale è l’organo rappresentativo di tutta la comunità parrocchiale ed è proprio per questo motivo che saranno i parrocchiani in prima persona ed eleggerne i membri.
Come spiega il Direttorio per i Consigli Pastorali Parrocchiali, i candidati dovranno far capo alle associazioni, gruppi e commissioni parrocchiali, in modo che il Consiglio sia massimamente rappresentativo delle diverse realtà parrocchiali.
Ed in effetti sono davvero vari i problemi e le discussioni che emergono nelle sedute del Consiglio Pastorale Parrocchiale: dalle problematiche strettamente liturgiche, a quelle relative alla vita comunitaria in generale, alle riflessioni dettate sui temi di fede. In questi cinque anni trascorsi dal Consiglio Pastorale uscente. Di argomenti di discussione ce ne sono stati davvero tanti!
Sono stati cinque anni ricchi di avvenimenti importanti: il venticinquesimo anniversario di Sacerdozio del nostro Parroco, la costruzione dello stabile di Via Madonnina, la costituzione del Consiglio d’Oratorio, l’ordinazione sacerdotale di don Marco. In tutte queste occasioni il Consiglio Pastorale ha saputo essere guida saggia nel portare avanti i molti impegni e le molte decisioni che le circostanze hanno indicato.
I
punti di forza che hanno permesso al Consiglio di affrontare con competenza e
decisione tutte le discussioni che sono emerse sono quelli che derivano da un
fraterno dialogo e scambio di idee; da una visuale che non ha mai trascurato le
direttive dettate dal Progetto Pastorale.
Le sessioni sono state pazientemente preparate con cura e diligenza dal Parroco, il quale ha avuto, insieme ai moderatori, il difficile compito di indirizzare le osservazioni dei consiglieri in vista di obiettivi e soluzioni che fossero di giovamento alla comunità intera. È importante segnalare come la preoccupazione principale dei consiglieri durante le sedute fosse quella di cercare sempre il bene della comunità, anche se le decisioni prese a questo fine potevano sembrare “impopolari”.
Oggi,
a distanza di cinque anni dalla sua elezione, il Consiglio Pastorale si prepara
a “cambiare veste”, ad un passaggio di consegne che vuole essere un
rinnovamento nel segno di una continuità prima di tutto spirituale. Rinnovarsi
vuol dire ripartire pieni di Spirito Santo, prestando attenzione a ciò che il
Signore dice ai nostri cuori, con maggiore entusiasmo ed incisività,
soprattutto nel concretizzare i progetti e le decisioni che vengono presi di
volta in volta.
Un ringraziamento va a tutti i consiglieri che in questi anni hanno saputo rappresentare la comunità montesolarese regalando il proprio tempo, il proprio consiglio, la propria disponibilità a servire una Parrocchia che proprio grazie a loro riesce ad essere sempre così vivace e attenta.
Cristina Proserpio
TEMPO
DI ELEZIONI
Tempo di elezioni
per la Parrocchia Beata Vergine Assunta di Montesolaro.
Infatti, se per
gentile concessione del lettore ci possiamo permettere di azzardare un paragone
con le Istituzioni dello Stato laico, Parlamento (Consiglio Pastorale) e
Ministero delle Finanze (Consiglio per gli Affari Economici) della nostra
parrocchia, scaduti i 5 anni di mandato per coloro che li compone, stanno per
essere rinnovati tramite consultazione popolare che avverrà il prossimo 21
ottobre.
Data da segnare
sul calendario, poiché tutta la comunità, quel giorno e durante lo svolgersi
delle Ss. Messe domenicali, esprimerà il proprio voto direttamente
sull’organo che è “lo strumento della
decisione comune pastorale, dove il ministero della presidenza, proprio del
parroco, e la corresponsabilità di tutti i fedeli devono trovare la loro
sintesi” (cost. 147 § 2), vale a dire il C.P.P., e, indirettamente, sul
consesso i cui “consiglieri devono
distinguersi per integrità morale, essere attivamente inseriti nella vita
parrocchiale, capaci di valutare le scelte economiche con spirito ecclesiale e
competenza professionale” (cost. 346 § 2), ossia il C.A.E.
Perché questa
distinzione tra direttamente e indirettamente?
Semplicemente perché i membri del C.A.E. sono di esclusiva nomina del parroco,
2/3 dei quali “sentiti gli altri presbiteri addetti alla parrocchia” (cost. 147 § 2, lett. a) ed
il restante terzo “su indicazione -
proprio - del Consiglio Pastorale”
(cost. 147 § 2, lett. a) alla cui elezione partecipano direttamente i parrocchiani.
Ora, forniti
alcuni dati generali sulle linee guida che sorreggono i due Consigli, veniamo a
ricordare, più concretamente, come essi potranno e dovranno essere
ricostituiti, tenuto in considerazione che il Consiglio Pastorale e il Consiglio
per gli Affari Economici della parrocchia di Montesolaro necessitano di 18 e 6
laici, rispettivamente, e tenuto in debito conto che la consultazione
comunitaria riguarda solo il primo,
come appena spiegato.
Concluso il lavoro
preparatorio della Commissione Elettorale, già nominata ad hoc, che prevede
l’individuazione e l’interpello dei gruppi parrocchiali più significativi
al fine di redigere liste di candidati omogenee per fasce d’età e
rappresentanza dei due sessi, e presentate ufficialmente tali nomi sulla cui
accettazione di carica, qualora scelti dagli elettori, non dovranno sussistere
preventivamente ragioni di dubbio, si passerà direttamente alle fatidiche
operazioni di voto.
Come anticipato,
luogo e situazione deputati ad ospitare questa fase, ovviamente fondamentale,
saranno le celebrazioni eucaristiche domenicali, in questo particolare caso
quelle di domenica 21 ottobre. All’interno delle stesse verranno distribuite
ai fedeli le schede contenenti i nomi dei candidati, previamente selezionati
dalla Commissione Elettorale, che possiede anche funzioni di controllo e
vigilanza sulla concretezza del suffragio. Esso si svolgerà con la garanzia
della maggior segretezza possibile, compatibilmente con una struttura
“aperta” quale è la nostra Chiesa, e in un momento scelto convenientemente
tra i più “raccolti” della S. Messa. A tale proposito va ricordato che ogni
elettore avrà diritto ad un voto per ciascuna delle sopra citate liste.
Terminata
l’ultima celebrazione eucaristica domenicale, termineranno automaticamente le
operazioni di voto. Dopo di che, lo scrutinio con tanto di presidente,
segretario e scrutatori scelti tra i membri della Commissione Elettorale e
sintetico verbale attestante i votanti e i votati (coloro che raggiungeranno il
maggior numero di suffragi fino al raggiungimento del numero degli eleggibili
previsti) e tutto quanto risulterà attinente alla consultazione popolare.
Verbale che verrà reso noto alla comunità a cura della medesima Commissione
Elettorale.
Ruggero
Fumagalli
UNA CHIESA MISSIONARIA
«Maria,
Madre della Chiesa, Stella dell'evangelizzazione, ci affianchi in questo
cammino, come restò accanto ai discepoli nel giorno della Pentecoste.»
Con queste parole il Santo Padre conclude il suo messaggio per la giornata missionaria mondiale 2001, ma in queste poche parole sono racchiusi gli elementi più importanti che nell’intero messaggio vengono affrontati.
Il papa nel suo messaggio ritorna al Giubileo celebrato l’anno scorso e ricorda che in quell’occasione aveva già sottolineato «come l'impegno missionario scaturisca dall'ardente contemplazione di Gesù. Il cristiano che ha contemplato Gesù Cristo non può non sentirsi rapito dal suo fulgore (cfr Vita consecrata, 14) ad impegnarsi a testimoniare la sua fede in Cristo, unico Salvatore dell'uomo». Il cristiano non può credere di portare avanti il suo impegno basandosi solo sulle proprie forze; il cristiano deve partire da Gesù, deve innanzitutto mettersi in contemplazione del suo modello di vita per poter operare con efficacia. Solo se si creano le basi spirituali, se ci si impegna a diventare veri discepoli di Gesù, solo in questo modo possiamo metterci al lavoro per costruire un mondo diverso, migliore. Dopo la contemplazione di Gesù il cristiano non può più trattenersi dal dire ciò che ha incontrato, non può tacere agli altri il tesoro che ha trovato. La contemplazione permette al credente di capire la sua strada e nello stesso tempo permette di prendere sempre più coscienza di quanto sia impossibile tacere agli altri la gioia che si prova incontrando Gesù. Il papa ci invita a partire da Cristo, dalla sua parola, per andare alle radici della nostra fede e avere così la forza di testimoniare nel mondo il proprio essere cristiani.
La
contemplazione quindi importante per consolidare la fede di ogni cristiano ma
importante anche nel senso di una contemplazione che davanti al «volto
del Signore suscita nei discepoli la «contemplazione» anche dei volti degli
uomini e delle donne di oggi: il Signore infatti si identifica "con i suoi
fratelli più piccoli" (cfr Mt, 25,40.45). Conservo impresso nel cuore il
volto dell'umanità che ho potuto contemplare nel corso dei miei pellegrinaggi:
è il volto di Cristo riflesso in quello dei poveri e dei sofferenti; il volto
di Cristo che riluce in quanti vivono come "pecore senza pastore" (Mc
6,34)». Ecco che allora Gesù ci fa arrivare agli altri, ci porta al
prossimo, o meglio ancora, ci indica che nel prossimo è proprio dove lo
possiamo incontrare. Gesù, dopo averlo contemplato, possiamo finalmente
incontrarlo, perché è presente in mezzo a noi. La risposta quindi
sull’impegno all’evangelizzare, alla missionarietà è in questo incontro:
solo incontrando i più piccoli possiamo incontrare Gesù.
Il papa non manca certo di ricordare quei cristiani che hanno vissuto fino al dono completo di sé questa fede: «non poche volte questo «senza fine» è arrivato fino all'effusione del sangue: quanti sono stati i «testimoni della fede» nello scorso secolo! È anche grazie alla loro generosa donazione che il Regno di Dio ha potuto dilatarsi. Abbiamo visto l'opera dello Spirito e la gloria di Dio manifestarsi nella debolezza (cfr 2 Cor 12; 1 Cor 1). Occorre andare! Occorre mettersi in cammino senz'indugio, come Maria, la Madre di Gesù; come i pastori destatisi al primo annunzio dell'Angelo; come la Maddalena alla vista del Risorto».
Questo
invito a partire è quello che vogliamo accettare ancora quest’anno qui a
Montesolaro. Con l’operazione sos
2002 vogliamo continuare la nostra contemplazione di Gesù e lo facciamo
accostandoci ancora una volta ad una missionaria della nostra parrocchia, suor
Mariangela Colombo che opera in Bangladesh. Abbiamo ormai concluso il cammino
che ci ha portato ad aiutare il Lino Bianchi che è in missione in Burundi e
cominciamo quindi un nuovo viaggio per incontrare Gesù fiduciosi che ogni anno
in ciascuno di noi aumenti sempre una cultura di solidarietà, una cultura
cristiana che metta al primo posto la carità.
Non si può che concludere con alcune parole che il papa ci rivolge per indicare il cammino che tutti i cristiani devono intraprendere: «Occorre ripartire da Cristo, con lo slancio della Pentecoste, con entusiasmo rinnovato. Riparti da Cristo, Chiesa del nuovo millennio. Canta e cammina!».
FEDERICO TAGLIABUE
Riprendiamo, con rinnovato impegno ed entusiasmo, il cammino dei Gruppi di ascolto: la Missione popolare è ormai prossima!
E riprendiamo soffermandoci su alcuni punti-chiave, considerati durante l’ultimo incontro dello scorso anno pastorale.
Il brano analizzato, se ricordate, aveva proprio come titolo “Annunciate il Crocifisso Risorto!”
È il richiamo alla necessità di annunciare la “Bella Notizia”: richiamo rivolto ai seguaci di Gesù del suo tempo, ma richiamo valido anche, e soprattutto, per noi, uomini e donne del duemila.
Fra i tanti, tre sono i passaggi che vogliamo sottolineare:
-
Non abbiate paura, voi!
So che cercate Gesù il Crocifisso.
Non è qui, è risorto!
Sono queste le parole che un angelo del Signore rivolge alle donne, che si erano recate a visitare il sepolcro in cui era stato deposto Gesù.
Sono parole anzitutto di incoraggiamento: nonostante gli eventi sfavorevoli, occorre avere fede, non scoraggiarsi anche se le difficoltà che si incontrano paiono schiacciarci e lasciare senza speranza.
E poi sono parole di rassicurazione: stanno facendo bene, è giusto cercare il Crocifisso morto per amore, la ricerca del volto di Gesù deve essere continua, mai e poi mai si può affermare di conoscerlo veramente, la maturazione cristiana è un processo che deve coinvolgere l’intera esistenza umana.
-
Non temete; andate ad annunziare
ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno
È questo un appello all’annuncio, un annuncio da farsi senza indugio, con timore, ma anche con gioia.
Un annuncio che è compito di ciascun battezzato e che è sostenuto da Gesù stesso che precede i nostri passi talvolta incerti e opera nonostante la nostra durezza di cuore.
-
Gli undici discepoli, intanto,
andarono… Quando lo videro…
Vedere Gesù, assimilare l’esperienza del Risorto è possibile solo percorrendo la strada dell’annuncio: nella misura in cui si trasmette il Signore agli altri lo si conosce più profondamente, solo sulla strada missionaria è possibile l’INCONTRO.
Quanto sbagliavamo quando, interpellati per fare gli animatori dei Gruppi di ascolto, eravamo perplessi e pensavamo di non essere pronti, ma soprattutto eravamo coscienti di non essere dei cristiani irreprensibili.
Non avevamo capito niente!
Il Signore ha però provveduto, nei modi che solo Lui sa.
Ed eccoci qui ora a dire che è vero e che è bello, che il Signore ci ha sempre preceduto e sostenuto e che si è lasciato vedere da noi un po’ più da vicino…
La strada è ancora lunga, ma c’è l’occasione della Missione prossima… e ci saranno altre missioni… e altre occasioni di annuncio-incontro con Gesù.
Non sappiamo se siamo riusciti a trasmettervi la nostra gioia di essere Animatori dei Gruppi di ascolto: il nostro intento era di contagiare anche voi.
COMUNICATE
A DON LUIGI LA VOSTRA DECISIONE!
UNA PIOGGIA DI CARITÀ
Già due anni fa alcuni nostri parrocchiani, tra i quali Augusta Porro, che con la sua testimonianza mi ha dato la possibilità di scrivere questo articolo, si erano recati a visitare le missioni dell’ O.M.G. dislocate sul territorio peruviano e a prestare il loro aiuto durante il periodo estivo… Quest’anno l’esperienza si è ripetuta.
Come si manifesta la povertà in Perù, quali sono le condizioni di disagio in cui queste popolazioni vivono, qual è la loro vita di sofferenza sono domande a cui, in questa sede è impossibile dare risposta… il motivo è semplice: bisogna viverle sulla propria pelle, vederle con i propri occhi, nessuna mia descrizione seppur dettagliata sarà mai efficace, poiché in questa sede io fungo solo da portavoce e nemmeno Augusta, con la sua testimonianza, potrebbe spiegare a fondo questa situazione senza la possibilità di mostrarla, di far provare a ciascuno quello che ha provato lei, quello che ha provato chi era con lei.
In questa sede possiamo però descrivere tutto ciò che, materialmente, è stato fatto e si fa per sopperire alla povertà, o perlomeno per alleviarla…
In Perù le missioni dell’O.M.G. sono attualmente 70 distribuite su tutto il territorio. Ogni missione viene aperta su richiesta del clero locale che, tramite Padre Hugo De Censi (responsabile dell’operazione), chiede di intervenire nelle zone geograficamente più lontane e sperdute. Le missioni sono interamente gestite da laici, tutti volontari, che spesso iniziano la loro opera di carità come coppia e rimangono poi nelle missioni per anni, magari affiancati successivamente da altri collaboratori. Le figure dei laici, soprattutto della nostra diocesi, sono numerosissime in Perù (vi sono ben 7 volontari solo di Figino Serenza), tanto che, lo stesso Cardinal Martini, nella sua recente visita si è meravigliato per la consistente presenza diocesana nelle missioni.
Come operano questi laici?
Innanzitutto bisogna tener presente come l’opera dell’ O.M.G. concorra da un lato per consentire alla popolazione una vita dignitosa, ma dall’altro sia anche un’opera pastorale, quindi, quale attività migliore di quella oratoriana può dimostrarsi utile per avvicinare alla missione grandi e piccini? Ed è da qui che si parte… l’oratorio, il sabato e la domenica, funge da fulcro intorno a cui ruota l’intera missione, è luogo di gioco, aggregazione, istruzione ed evangelizzazione, è da qui che prendono il via le attività settimanali che consentiranno a ciascuno di avere viveri, qualche soldo e la possibilità di sopravvivenza. Queste attività si sviluppano soprattutto nel campo della falegnameria e dell’ortocoltura soprattutto per gli uomini e delle confezioni e della tessitura per le donne. È importante notare come queste attività non vengano portate avanti sempre dalle stesse persone, ma vi sia una sorta di rotazione per permettere a tutti di sfamare la propria famiglia.
Le missioni di cui stiamo parlando si trovano soprattutto sulle Ande ed operano al fine di evitare che, in particolare i giovani, abbandonino i villaggi per recarsi a Lima, capitale di Stato ormai sovrappopolata che non offrirebbe alcuna possibilità di sopravvivenza o mantenimento.
Ed è proprio dal paesaggio andino, dalle montagne, che nasce una nuova risorsa economica che, negli ultimi anni, sta dando grandi frutti: il turismo Andino.
Infatti sono stati costruiti diversi rifugi sulle vette turisticamente più visitate che, dati in gestione ai peruviani della zona, costituiscono un’importante parte di guadagno.
Ed ora, per concludere parliamo di carità… e voi direte, ma non era tutta carità quella di cui abbiamo parlato fin ora? Sì, lo era, ma era la carità dei laici, di noi tutti verso chi è più sfortunato di noi… in Perù vi è anche un altro tipo di carità… una carità a “pioggia”… e mi spiego meglio… il gestore del rifugio, il falegname, l’ortolano non lavorano solo per sostenere la propria famiglia ma collaborano anche nel sostentamento di coloro che, per validi motivi, non possono provvedere a se stessi…
Come?… Facendo ricadere parte di ciò che hanno, anche di quel poco, su chi non ha nulla… facendo ricadere questo qualcosa come una pioggia… una pioggia d’amore… una pioggia di carità… tutti abbiamo sempre e comunque tanto da imparare…
Carissimi
genitori,
mentre
vi comunichiamo che sta per riprendere il cammino di catechesi per i vostri
figli, vogliamo condividere con voi alcuni pensieri.
·
Di che cosa ha bisogno un
bambino per crescere e vivere?
Per
comprendere il gesto di iscrizione che state per compiere, è necessario partire
da una domanda fondamentale:
“Di
che cosa hanno bisogno i vostri figli/ragazzi per crescere e vivere?” Di
essere nutriti innanzitutto… perché per vivere bisogna mangiare! E ogni
giorno date loro un cibo sano, condito… con il vostro amore. Perché di questo
hanno primariamente bisogno. Devono poi prepararsi alla vita e…li mandate a
scuola. Devono crescere sani e robusti e…per questo c’è la palestra, lo
sport, le passeggiate, le settimane bianche, le vacanze al mare o in montagna.
Tutte queste cose sono necessarie, ma sono sufficienti? I vostri figli non hanno
solo bisogni fisici, psicologici e culturali, ma anche spirituali.
·
Figli di mamma e papà e
figli di Dio
Essi
sono figli vostri, ma insieme e prima ancora sono figli di Dio. E’ lui
che li ha creati.
Voi
misteriosamente siete stati i suoi collaboratori. Voi li amate moltissimo e per
loro avete fatto e fate tanti sacrifici. Ma sappiate che Dio li conosce e li ama
infinitamente da sempre, che Gesù li ha amati fino a dare la vita sulla croce
per la loro salvezza. Ai vostri figli non basta allora il nutrimento materiale,
hanno bisogno di quello spirituale. Essi hanno bisogno di imparare a pregare,
come hanno bisogno di mangiare, di giocare, di studiare!
Ebbene,
il catechismo risponde a queste esigenze profonde del loro cuore radicate nella
verità del loro essere. A catechismo imparano a conoscere Dio loro Creatore e
Padre e i suoi comandamenti, che sono la vera legge della libertà della vita.
Imparano a conoscere Gesù loro Salvatore, la sua vita unica con i suoi
meravigliosi esempi e insegnamenti. In molte famiglie, non in tutte però, i
figli hanno già ricevuto una prima educazione religiosa, che però ha bisogno
di un approfondimento sistematico. A questa esigenza risponde il catechismo.
Carissimi
genitori, a tutti chiediamo di sostenere con la vostra collaborazione
l’impegno che la comunità cristiana mette per comunicare ai vostri figli la
fede nel Signore, per educarli a vivere nell’amore di Dio e del prossimo.
S.
Messa d’inizio (per tutti): lunedì 8
ottobre 2001 alle 17.30
1°
- 2° - 3° elementare il giovedì dalle 15.30 alle 16.30 (dal 18
ottobre)
4°
- 5° elementare
il giovedì dalle 17.00 alle 18.00 (dal 18
ottobre)
1°
- 2° - 3° media il lunedì dalle 17.30 alle 18.30 (dal 15 ottobre)
Le Sante Quarantore sono momento forte ed importante all’interno di una vita e di una programmazione di una comunità cristiana. Sono un tempo nel quale i fedeli devono vivere con impegno la proposta che viene fatta, in vista del bene spirituale che ne deriva.
Le nostre sante Quarantore sono poste all’inizio del nuovo Anno Pastorale: questi giorni eucaristici producono grazia e forza per la riuscita del cammino di vita e di comunità che si apre innanzi. Sono giorni che danno stimolo, spinta ed energia per acquisire una marcia efficace in riferimento al lavoro pastorale che ci aspetta.
“Non
c’è nulla di tanto grande e di tanto importante quanto l’Eucaristia”.
Quando
Dio volle donare un nutrimento alla nostra anima per sostenerla durante il suo
pellegrinaggio terreno, si guardò attorno, ma non trovò nulla che fosse degno
di lei. Allora dopo aver riflettuto decise di donare se stesso.
Il
nutrimento dell’anima è il Corpo ed il Sangue di un Dio! L’anima non può
nutrirsi che di Dio. Solo Dio può riempirla! Solo Dio può soddisfare la sua
fame! Quest’anima ha assolutamente bisogno del suo Dio.
Un’anima
che ha ricevuto degnamente il sacramento dell’Eucaristia è facilmente
riconoscibile. E’ talmente immersa nell’amore quest’anima, talmente
pervasa e cambiata da questo sentimento che fatica a riconoscerla nelle sue
azioni e nelle sue parole! L’anima che riceve degnamente l’Eucaristia è
umile, dolce, mortificata, caritatevole e modesta: va d’accordo con tutti!
E’ un’anima capace di grandi sacrifici”.
Questa riflessione del Santo Curato d’Ars sento
di farla mia e di proporla alla Comunità che si accinge ad entrare e a
valorizzare questi giorni eucaristici. Vi invito a celebrare il Sacramento del
Perdono di Dio, premessa indispensabile per incontrare Gesù. Ho predisposto una
celebrazione comunitaria del sacramento della Penitenza giovedì sera, 4 ottobre
alle ore 20.30. Vediamo poi di fare anche la Comunione, andando da Gesù con
sentimenti di amore e fiducia. Andiamo a vivere di Lui in modo da vivere per
Lui!
“Non dite che avete troppo da fare!
Non ha forse detto Gesù:”Venite a me, voi che lavorate e siete affaticati, venite a me ed io vi darò sollievo?”
Non dite che non ne siete degni!
È vero non ne siete degni, ma avete bisogno. Se nostro Signore avesse pensato alla nostra dignità non avrebbe mai istituito questo bel sacramento d’amore, perché nessuno al mondo ne è degno: né i santi, né gli angeli, né gli arcangeli. Egli ha pensato ai nostri bisogni e tutti noi abbiamo bisogno del Suo Corpo e del Suo Sangue.
Non dite che siete peccatori, che siete troppo miserabili e che per questo motivo non osate accostarvi a questo sacramento! Vorrei proprio vedere se sareste capaci di dire che siete troppo malati e che per questo motivo non volete provare alcun rimedio né chiamare un medico.
Cosa fa nostro Signore nel sacramento del Suo amore?
Egli ci dona il Suo buon cuore per dimostrarci il Suo amore. Questo cuore emana una tale tenerezza e misericordia da travolgere come un fiume in piena tutti i peccati del mondo”.
giovedì 4 9.45 È presente don Egidio per le confessioni
20.30 Celebrazione comunitaria del
sacramento della Penitenza. Saranno presenti diversi sacerdoti.
venerdì 5 20.30 Santa Messa di apertura delle Sante Quarantore. La predicazione sarà tenuta da don Adriano Colombini di Mariano. Al termine: Esposizione del Santissimo Sacramento e Adorazione che si protrarrà per tutta la notte e per tutto il giorno seguente.
sabato 6 La Messa delle ore 7 è sospesa. Continua l’adorazione privata: ognuno trovi un momento per “stare con Gesù”. Il parroco è disponibile sia al mattino che al pomeriggio per le confessioni.
20.00 Santa Messa solenne con predica di don Adriano Colombini.
domenica 7 8.00 Santa Messa. Al termine esposizione e adorazione privata.
11.00 Santa Messa solenne con predica di don Adriano Colombini.
15.30 Adorazione comunitaria con predica di don Adriano Colombini
16.30 Vesperi secondi – Processione eucaristica per le vie del paese secondo il tragitto solito. Benedizione eucaristica in chiesa.
Venerdì 5 Dopo la Messa delle 20 Confraternita del SS. Sacramento
Dalle 22 alle 23 Adolescenti e loro catechisti
Dalle 23 alle 24 18/19enni e giovani
Sabato 6 Dalle 24 alle 5 tutti quanti sono disponibili.
Dalle 5 in poi Le donne del mattino secondo disponibilità.
Dalle 12 alle 13 Le Francescane.
L’adorazione prosegue per tutto il pomeriggio. Ognuno può intervenire con libertà.
Domenica 7 Dalle 9 alle 11 Azione Cattolica ed operatori pastorali
Dalle 12 alle 13 Confraternita del SS. Sacramento.
Dalle 14 alle 15 ragazzi, adolescenti giovani, animatori d’oratorio e Gruppo Sportivo.
Al di là di questi orari indicativi ognuno tenga presente che è sempre possibile sostare davanti a Gesù esposto sull’altare.
L’Eucaristia è Gesù che illumina i cammini, che riscalda i cuori, che fa crescere in santità. Ognuno provveda ad essere generoso nella preghiera di adorazione.
· In chiesa, dove si trova esposto Gesù si conservi un religioso raccoglimento. In tutti sia l’attenzione a non disturbare. Favoriamo i momenti di silenzio e di preghiera.
· Si utilizzino gli schemi di adorazione con libertà per la propria preghiera personale e vediamo di ricordare a Gesù i bisogni del mondo e della Chiesa. Preghiamo per le Missioni popolari in parrocchia del prossimo gennaio/febbraio.
Carissimi genitori,
il nostro Oratorio riprende dopo la pausa estiva le sue molte attività ordinarie e la “Festa di apertura” fissata per domenica 30 settembre, ritorna quale segno di comunione e di impegno per tutti i componenti dell’Oratorio che sono i ragazzi, i genitori, gli educatori ed animatori della nostra comunità.
La passione educativa della Chiesa risuona così come una sinfonia, dove le molte e diverse voci sentono il bisogno di convergere in unità.
Il Papa, nella sua Lettera apostolica scritta al termine del grande Giubileo del duemila, invita tutti i cristiani a “prendere il largo”, sospinti dalla Parola di Gesù, così da rispondere con fiducia, come ha fatto Simon Pietro: “Sì, se lo dici Tu, getterò le reti”.
È questa frase che esprime la tematica ed il logo che ci accompagnerà durante tutto l’anno. Il suo contenuto deve entrare profondamente nel cuore di tutti coloro che partecipano e costruiscono la vita dell’Oratorio.
La Parola di Dio è il cuore dell’Oratorio! Lo dice l’Arcivescovo: “Ci sia in Oratorio un luogo visibile, accessibile e ben tenuto, dove chiunque può incontrare, con devozione ed intelligente curiosità, il libro della Sacra Scrittura. E continua, rivolgendosi ai responsabili:
“Vero educatore è chi crede nella forza intrinseca della Parola di Dio e se ne lascia impregnare dalla preghiera, e poi la diffonde generosamente, con fiducia. Vero educatore dell’Oratorio è colui che è innamorato della Parola e la dona”, come faceva don Bosco, padre e maestro della gioventù.
La “Festa di apertura dell’Oratorio” ci chiama a ricominciare dalla Parola, a giocare su di essa i nostri sforzi, le nostre energie, la nostra vita di singoli e di Chiesa.
Chiedo a voi genitori tutta la collaborazione, perché il nuovo anno che incomincia, sia un anno capace di imprimere slancio, senso e bellezza alla vita del nostro Oratorio e alla missione educativa di ciascuno di noi. Buona strada!
Il parroco
Don Luigi Brigatti
Montesolaro, 8 settembre 2001
SE LO DICI TU… no dimmelo tu!
Questa sicuramente sarà una delle battute che ci accompagnerà durante l’anno oratoriano visto il tema così originale!
Ma non solo…oltre ad essere originale è un tema importante scelto tra le pagine del Vangelo di Luca per la conoscenza, la diffusione e la meditazione della Parola di Dio… Parola di Dio che è il centro di ogni cammino e sorgente da cui dobbiamo imparare fin da piccoli ad attingere sempre.
Occasione da non perdere… l’estate è finita e con lei anche il “QUAMICIGIOCO” e l’idea di SPORTLANDIA…
ma niente paura…
Il “posto” non rimarrà vuoto!
SE LO DICI TU è in viaggio e tra poco varcherà anche i cancelli dell’Oratorio di Montesolaro… il mito!
Certo, perché grazie all’aiuto dei nostri bravissimi e fantastici papà avremo anche la novità di un insolita, simpatica ed accogliente struttura!
State pronti perché le attività che da sempre ci accompagnano nelle domeniche del lungo autunno, del gelido inverno e della fresca primavera stanno per cominciare…
Così potremo tutti distrarci dalla scuola, dal lavoro, dal freddo, perché insieme creeremo un caldo e divertente clima in cui vivere!
E per vivere al meglio questi entusiasmanti appuntamenti dobbiamo godere a pieno qualsiasi momento di comunione…
Iniziamo subito allora:
Iscriviamoci e partecipiamo attivamente allo “spasso” proposto per la nuova…
FESTA DELL’ORATORIO!
E CHE SI DIVERTA IL MIGLIORE!
CHIARA MOSCATELLI
IL G.A.G. ... UN TESORO DA CUSTODIRE
Che cosa sia, cosa si prefigge e che cosa organizza il G.A.G. (Gruppo Adolescenti Giovani) è già stato ampiamente spiegato sulle pagine del nostro Bollettino qualche numero fa: con queste righe si vuole solo ricordare il significato e l’importanza di un “tesoro” per la nostra comunità e per i giovani.
Il G.A.G. è nato grazie all’idea e al desiderio di qualche educatore di creare un motivo in più per incontrarsi tra adolescenti e giovani e, allo stesso tempo, per poter fare qualcosa di utile e bello per gli altri!
Nel cammino dello scorso anno, primo anno di vita del G.A.G., sono state proposte alcune iniziative interessanti e significative, che sono state accolte con entusiasmo e hanno dato buoni “risultati”. Ricordo, a rigor di cronaca, le raccolte-legna nei nostri boschi montesolaresi e la meravigliosa domenica dalle suore ad Appiano Gentile... un mix di impegno, solidarietà, amicizia e voglia di stare insieme, sempre coadiuvati dai mitici “ranzitt” che non perdono occasione quando c’è da dare una mano!!!
Come non ricordare poi i venerdì dove ci si trovava per la Santa Messa, la cena e la serata insieme, oppure l’indimenticabile camminata notturna al Bollettone per ammirare l’alba, o ancora lo spassoso sabato a Gardaland ...
A questo punto qualcuno potrebbe chiedersi: “Cosa c’è di tanto speciale in queste iniziative? In fondo sono proposte che un qualsiasi gruppo potrebbe organizzare!” È vero!! Ma lo spirito del G.A.G. va oltre la semplice, pur bella, proposta... Il G.A.G. punta sullo “stare insieme” per dialogare, per crescere in amicizia, con impegno, fatica, costanza... occorre voglia, convinzione e allegria (che non guasta mai!!!).
L’augurio più sincero, all’inizio del nuovo anno pastorale, è quello che il G.A.G. possa essere sempre più un momento di aggregazione, di scambio e di fraternità. Che il G.A.G. possa essere sempre più un grande tesoro da vivere e da custodire!!
VACANZA ESTIVA IN VAL D’ISERE: RELAZIONE
Per il terzo anno consecutivo, dal 23 luglio al 3 agosto, alcuni ragazzi di Carimate si sono aggregati al numeroso gruppo di Montesolaro, realizzando una comunità di 54 persone, composte da ragazzi e bambini dagli otto in su, adulti ed alcuni animatori.
Il luogo della nostra vacanza è stato Val d’Isere (1850 m.), situata nel cuore della Vanoise, punto di partenza di numerose passeggiate che permettono di ammirare le stupende bellezze dei paesaggi montani e di un sentiero ecologico (sentiero natura) che permette di riconoscere la flora e la fauna locali.
In questo luogo si trova l’hotel “Vieu Village” affidatoci in autogestione.
Alcune gentili signore di Montesolaro si sono occupate della cucina, preparandoci sempre squisite delizie. In Val d’Isere abbiamo trascorso ben 12 giorni di gioia e divertimento, tra giochi e camminate.
Preziosa e necessaria è stata la presenza di Don Luigi, punto di riferimento e guida per la crescita umana e cristiana di noi ragazzi.
Nel corso della nostra vacanza abbiamo intrapreso diverse escursioni, seguendo i vari sentieri che si estendevano per più di 100 km. e usufruendo delle numerose funivie che ci hanno permesso di raggiungere alte vette.
Una delle camminate più impegnative, ma che alla fine ci ha portato grande soddisfazione, è stata raggiungere il Col de l’Iseran (2762 m.), dove alcuni hanno potuto scattare una foto ricordo sulla neve rimasta.
Un grazie va agli animatori che si sono impegnati nell’organizzare giochi, tornei e scherzi, coinvolgendo tutti i ragazzi presenti.
L’esperienza vissuta insieme tra gli oratori di Carimate e Montesolaro è stata ancora una volta indimenticabile.
Noi, ragazzi di Carimate, ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita di questa vacanza e diamo loro l’arrivederci alla prossima, sperando che insieme si possano realizzare tante iniziative, anche durante l’anno pastorale.
Valentina Beneggi e Simona Garbagnati
Oratorio di Carimate
- Montesolaro -
Oggetto: articolo per “Bollettino”- Parrocchia di Montesolaro-
Carimate, 10.08.2001
Cari amici di Montesolaro,
dopo un periodo di intesa e
reciproca collaborazione, dopo bei momenti di vita oratoriana trascorsi insieme,
è giunto, per così dire, il momento di “tirare le somme” e di ringraziare
chi si è fatto sostenitore di questa linea di “fare oratorio”.
Non è facile, ve lo assicuro,
trovare le parole giuste per esprimere il senso di soddisfazione che si ha nel
rivivere tutte le iniziative condivise, tra l’altro quasi tutte riuscite con
successo.
Ad
inizio di un nuovo anno pastorale mi auguro che questa collaborazione, che sta
portando i “frutti” desiderati, abbia a continuare con la stessa
determinazione, anzi, a crescere.
Tuttavia,
le ostilità incontrate hanno lasciato l’amaro in bocca ma questo deve essere
un motivo in più per abbattere quelle barriere campanilistiche, sintomo di
ignoranza e di invidia, che imperversano ancora nei nostri paesi.
Per
quello che mi è consentito, posso affermare con convinzione che il top della
collaborazione viene raggiunto durante l’esperienza della vacanza estiva dove
emergono le capacità organizzative di Montesolaro e quelle di pura animazione
di Carimate.
Non
sono tuttavia a meno le iniziative che si svolgono durante l’anno o durante
l’oratorio estivo.
Un
particolare riconoscimento va sicuramente a don Luigi, tenace e convinto
sostenitore di questa intesa, a cui va la nostra più sincera stima e
gratitudine.
Mi
auguro che tutto ciò che si sta facendo tra le nostre due realtà, certamente
diverse ma vicine tra loro, alimenti sempre più quel clima di divertimento
lontano dai pregiudizi di fede e, soprattutto, di condivisione, indispensabili
per “fare oratorio”.
Matteo Proserpio
Resp.
Oratorio “San Luigi”
-
Carimate -
ANAGRAFE PARROCCHIALE DEI MESI DI
Parolo Luigi di anni 91
Romanò Antonio di anni 69
Moscatelli Teresina di anni 80
Colombo Ivan Giuseppe con Arnaboldi Chiara
Frisina Daniele con Bossi Elena
Corbetta Gianluca con Rota Raffaella
Moscatelli Anna di Alberto e di Colombo Claudia
Fumagalli Giulia di Mario e di Radice Anna Maria
Lioy Virginia di Massimo e di Orsenigo Sabrina
·
SALONE POLIFUNZIONALE
Con la Commissione Economica si è stabilito di procedere nei lavori sino alla chiusura dello stabile per il prossimo Natale. Ci auguriamo che queste fasi stabilite circa l’avanzamento sui lavori dello stabile di via Madonnina vengano rispettate A tutt’oggi è stata ultimata la copertura della struttura con pannelli in rame della ditta Lattonedil di Carimate. Colgo l’occasione per ringraziare di cuore quanti sostengono con regolare contributo i lavori dello stabile. Chiedo a tutte le famiglie della comunità una corale collaborazione che permetta di procedere nei lavori rispettando i tempi che ci siamo dati per il completamento dell’opera.
GIORNATA
MISSIONARIA - FESTA DEGLI ANZIANI - MOSTRA VENDITA PIZZI
Domenica 28 ottobre celebriamo in parrocchia queste ricorrenze.
· Invito pertanto la Comunità tutta a prepararsi a celebrare la Giornata
· mondiale missionaria ricordando che “La chiesa per sua natura è missionaria”. Dobbiamo sentirci dentro, nel profondo del cuore, con questo spirito di premura, di attenzione e di missione agli altri.
· Invito gli anziani della parrocchia a vivere l’annuale festa che la nostra
· Comunità organizza per loro. Festa che diventa occasione per pregare insieme e per vivere anche qualche momento di gioia e di amicizia vera.
· Ed infine ricordo che l’ultima domenica di ottobre si espongono i pizzi
· elaborati ed offerti per allestire una piacevole mostra-vendita il cui ricavato va a beneficio della parrocchia. Raccomando di consegnare per tempo i lavori che si intendono donare. Il parroco incoraggia tutte le mani esperte nell’arte dei pizzi ad essere generose.
RIPRESA DEGLI IMPEGNI
Leggendo i fogli degli avvisi, “ripresa” è uno dei termini più ricorrenti, perché appunto riprende il suo ritmo tutta l’attività parrocchiale; l’attualità del “villaggio globale” dice che si è in presenza purtroppo di un altro tipo di ripresa. Tornando alla nostra microscopica realtà si devono sottolineare alcune eccezioni e si riferiscono ai lavori svolti presso l’oratorio maschile: volenterosi papà e giovani hanno dato un’immagine (ma non solo) diversa ai locali del bar, il gruppo sportivo ha messo in cantiere opere di “manutenzione straordinaria” dei campi e delle attrezzature sportive. Impegni certamente rilevanti che esprimono un desiderio di mantenere “vivi” i luoghi deputati all’educazione dei ragazzi, ma vogliono indicare anche la necessità di un risveglio, di una nuova e vigorosa “ripresa” di quella mentalità che vede prioritario il mettersi in gioco per il futuro dei nostri giovani. In assenza di ciò i lavori elencati prima assumono certamente una valenza di spessore ridotto rispetto al fine ultimo. È lo stesso impegno assunto dai nuovi consiglieri entrati in sostituzione dei “vecchi” che hanno lasciato dopo anni di servizio nel G.S. Montesolaro: hanno risposto in modo affermativo, mettendosi a disposizione della crescita, non solo sportiva, dei ragazzi. Un atteggiamento da rimarcare perché, come sottolinea il nuovo presidente Fabio Porro, “c’è bisogno di gente fresca con idee nuove per traghettare il gruppo sportivo verso nuovi traguardi sulla scia di quelli raggiunti nei suoi primi trenta anni di attività”. Magari sono concetti già espressi infinite volte, ma è giusto riprenderli perché lo esige la formazione dei giovani. Tutti ci dobbiamo sentire coinvolti e non delegare agli altri (in questo caso ai consiglieri) il compito, perché è facile chiacchierare con i vari bla – bla – bla della piazza o del bar e tirarsi indietro poi al momento della richiesta di una mano (leggi elezione del nuovo consiglio dello scorso aprile). Sui programmi, sulle attività, sui lavori del futuro prossimo del Gruppo Sportivo rimandiamo alle pubblicazioni di “Azzurro”, l’opuscolo del G. S.: in questa sede premeva sottolineare (e la speranza è quella di essere riusciti) la necessità di tenere viva la “cultura” dell’impegno che mai deve venire a mancare.
FRANCESCO MOLTENI
Sono passati circa due mesi da quando ci siamo incontrati l’ultima volta nella seduta straordinaria del Consiglio Pastorale Parrocchiale.
Avevo promesso di dare una risposta sulla non facile questione riguardante la possibilità di esercitare partite di calcio e di campionato la domenica in Oratorio in concomitanza con l’attività pomeridiana dei ragazzi che è guidata dagli animatori.
Questa attività si svolge da antica data nella storia della nostra parrocchia. Ha segnato momenti molto belli, momenti aggregativi e formativi capaci ancora, almeno da noi, di raccogliere numerose presenze di ragazzi e ragazze che oratori vicini tutt’oggi ci invidiano.
Anche se ultimamente appare come un leggero cedimento di partecipazione dei ragazzi la domenica pomeriggio, posso confermare che lungo quest’anno, la frequenza in Oratorio si è aggirata attorno alle 80-100 unità. Questo anche nelle domeniche fredde e piovose, quindi non favorevoli per un pomeriggio di allegra amicizia e di giochi fatti insieme piacevolmente.
Ma non è questo il problema.
Il vero problema è il contesto in cui ci troviamo a vivere e che porta a cambiamenti veloci e radicali.
Il “caso serio” del tempo che stiamo vivendo, così ha detto l’Arcivescovo, è la “progressiva e drammatica perdita della fede”. Un teologo tedesco, contemporaneo intervistato sulla realtà del nostro tempo ha risposto: “Se dovessi essere interrogato sul problema più grosso che travaglia oggi la nostra Europa, rispondo: non è il razzismo, non sono le guerre, non è il terrorismo. È il rapido venir meno della fede sul quadrante di questi ultimi cinquant’anni”.
Basta guardare nella nostra piccola comunità. Non si dura fatica nel rilevare come le giovani famiglie sono generalmente “staccate” e “lontane” dal contesto di vita e di tradizione nostro. Come fanno fatica a partecipare, ad inserirsi nel contesto e nelle proposte che sono frutto di tradizione.
Lo dicono i dirigenti e i responsabili sportivi che vedono i genitori dedicare poca o nessuna attenzione ai loro ragazzi che praticano lo sport. Questi genitori affidano i loro figli, ma non trovano tempo e modo di inserirsi nella dinamica educativa e sportiva.
Lo dicono le catechiste. Quest’anno abbiamo rilevato che agli incontri programmati per una verifica del lavoro di formazione religiosa, parecchi genitori mancavano all’appuntamento.
Il problema dunque è quello di una coscienza nostra che deve essere condivisa, unanime ed unita: fare insieme pressione perché i genitori comprendano che quanto facciamo, lo facciamo per il bene dei ragazzi e della gioventù di Montesolaro. Far capire che i valori per i quali ci impegniamo hanno come obiettivo la crescita umana e cristiana dei ragazzi.
Non credo che l’impedire alla seconda categoria di giocare la domenica pomeriggio sia la soluzione giusta che permette agli animatori d’oratorio di svolgere meglio la loro proposta.
Non è impedendo d’autorità che si risolve il problema.
Credo di più nell’impegno e nella testimonianza che ciascun responsabile è capace di offrire nel settore e nell’ambito che gli è affidato.
Io chiedo ai responsabili del Gruppo Sportivo di lavorare nel proprio ambito con spirito missionario, con spirito di servizio, sapendo che quanto si fa è collaborazione a far crescere il Regno di Dio. Si lavora in parrocchia, ci si mette a disposizione per servire i ragazzi ed i giovani consapevoli che attraverso lo sport passano valori umani e cristiani.
Allenatori, animatori e responsabili che si impegnano nell’attività del Gruppo Sportivo si chiedano: perché mi metto a disposizione per questi ragazzi? Perché questo mio servizio nella comunità? Quali sono le motivazioni di fondo che sostengono il mio prestarsi in Oratorio per l’attività sportiva?
Allenatori, animatori, dirigenti sportivi devono vigilare affinché lo spirito agonistico e la competizione non trascendano in forme diseducative.
La Chiesa ha sempre considerato la pratica sportiva uno strumento per la formazione integrale dell’uomo. I progetti di pastorale giovanile delle nostre parrocchie non ignorano lo sport, ma lo considerano un mezzo prezioso all’interno del più ampio orizzonte educativo per la formazione umana e cristiana dei fanciulli, ragazzi, adolescenti, giovani.
Io chiedo agli animatori
d’Oratorio di non avere paura nel continuare la proposta della domenica
pomeriggio e di non vedere nella partita che si farà quindicinalmente sui campi
d’Oratorio un ostacolo o comunque un motivo per dire: “Allora è inutile che
io mi impegno!”
La proposta della domenica pomeriggio va fatta. Occorrerà essere nuovi e creativi. Ci vorrà fantasia nel pensare al modo di coinvolgere i ragazzi più piccoli, di interessarli. Questo sarà possibile se gli animatori vorranno bene ai ragazzi. Se sapranno stare con loro, se condivideranno gratuitamente il loro gioco ed il loro tempo.
Occorrerà soprattutto che gli animatori d’Oratorio si aggiornino attraverso anche una coraggiosa formazione che oggi non può essere trascurata, stando i tempi che viviamo, tempi non facili soprattutto perché i ragazzi sono divisi ed attratti da centomila proposte e spesso i genitori non aiutano a fare scelte di valore.
Sono convinto che è assolutamente necessaria la partecipazione dei genitori in Oratorio, genitori che con i loro figli passino domeniche pomeriggio insieme.
Pertanto
la mia decisione è che la Seconda categoria svolga regolarmente il campionato
utilizzando la domenica pomeriggio. Il mio invito è che ciascuno nel suo ambito
compia il servizio in parrocchia con massimo impegno superando le difficoltà e
non distogliendo lo sguardo dall’obiettivo che è comune: servire la gioventù
della parrocchia nella sua crescita umana e cristiana.
Vercelli, 10 Settembre 2001
Carissimi/e
mentre benediciamo il Signore per il dono del XV Capitolo Generale che noi Suore di S. Maria di Loreto abbiamo celebrato dal 16 Luglio al 1 Agosto 2001, desideriamo farci presenti con un GRAZIE grande a tutti voi che ci avete seguito con un'intensa preghiera e con particolare amicizia e interesse.
Per noi Suore di Loreto è stata un'esperienza forte e stimolante. Ci ha dato vigore ed energia per "prendere il Largo" e spingerci là, dove lo Spirito, ci chiede di essere una presenza significativa e nuova per l'oggi.
In questo oggi ci siete presenti tutti voi:
Sacerdoti con i quali collaboriamo nella pastorale,
e voi che ci incontrate nelle parrocchie in cui siamo inserite,
e poi voi che condividete il nostro Carisma attraverso l'adesione alla Fratenità di Nazareth,
e ancora voi amici che, con noi vi fate carico più da vicino delle necessità dei fratelli dell'Africa,
e tutti voi che in modi diversi vi fate compagni e compagne del nostro cammino.
Ognuno ci è caro ed è presente nelle nostre preghiere, ma anche nelle scelte che prendiamo come Congregazione. In modo particolare in questo XV Capitolo Generale sono emerse tre strade da percorrere con chiarezza e determinazione:
- approfondire il Carisma e viverlo nella linea dell'incarnazione
- vivere nelle nostre comunità locali una vera comunione che testimonia la vita stessa di Dio
- aprirci ad una collaborazione costruttiva e significativa con i laici, comunicando a loro quel bene carismatico che ci è caro.
Questo ultimo aspetto ci rende ancora più vicine a voi fratelli laici e soprattutto più desiderose di essere con tutti - laici e sacerdoti – “una cosa sola” per dare fecondità e sapore al Regno di Dio.
Rendiamo grazie al Signore perché attraverso lo Spirito ci ha rese più consapevoli della necessità di unire i vari Carismi presenti nella Chiesa e diciamo grazie a tutti coloro che con noi vogliono mettersi con gioia e impegno nella grande avventura di “conoscere, amare, imitare Cristo, per vivere in Lui la vita Trinitaria, e trasformare con Lui la storia fino al suo compimento nella Gerusalemme celeste” (nmi).
Con riconoscenza e affetto
Madre Suor Maria Concetta Cassagli
e sorelle del Consiglio