LA BANDA DI MONTESOLARO

 

1930-2005: 28 Ottobre, 75 anni di attività della nostra banda. Una ricorrenza legata ad altre occasioni di ricordi riguardanti particolarmente due persone che indelebilmente hanno contrassegnato i passi e le vicende del corpo musicale. Il primo è Don Vittorio Bonacina, il parroco che ebbe l’originale intuizione, ne promosse e favorì la nascita, il secondo è Natale Fumagalli che per lunghi anni fu il braccio operativo. Del sacerdote ricorrono i 40 anni della scomparsa ( 22-11-1965 ), del secondo il centenario della nascita ( 25-12-1905 ) ed il ventesimo della morte ( 16-11-1985 ). Queste righe non potevano non aprirsi che col doveroso pensiero a queste due personalità che hanno scritto pagine diventate storia del corpo bandistico. Insieme a loro vanno ricordate tutti coloro che nelle diverse mansioni, consiglieri, bandisti, entusiasti e anonimi sostenitori hanno concorso a far crescere, in questi 75 anni, la banda: ricordarli tutti è impossibile, li accomuniamo in un grande grazie perché col loro impegno la musica ha avuto il giusto posto nelle varie proposte della comunità. Queste note storiche che andate a leggere sono tratte dalla penna di Natale Fumagalli che in occasione dei 60 anni di fondazione scrisse un opuscolo dal titolo “La storia della banda di Montesolaro nei miei ricordi”, una dispensa che degnamente trova posto negli archivi storici della parrocchia. In una Montesolaro che “in quel periodo era culturalmente un deserto” la geniale idea di Don Vittorio fu quella di raggruppare insieme alcuni giovani dotati di un certo talento musicale e offrire loro la possibilità di provare gli spartiti in un locale della canonica: ripeteva così la positiva esperienza sostenuta a Carate Brianza, paese dove era stato coadiutore. Dopo varie vicissitudini che portarono anche a forti contrasti e rotture fra i primi bandisti ed il parroco, si giunse all’atto ufficiale di fondazione della banda: in occasione della festa di Cristo Re, 28 Ottobre 1930, una solenne processione costituì la prima uscita formale della banda che assunse il nome di “Corpo musicale S.Cecilia” in onore della santa patrona dei musicisti. Gli strumenti vennero comprati, dopo sofferte discussioni, dalla banda di Capiago, la direzione affidata al maestro Falavena, sotto la cui guida molti musicanti, ancora oggi in attività, hanno appreso i segreti dei loro strumenti. Al suo fianco, come vice maestro volle Angelo Tagliabue che a sua volta era coadiuvato da Carlo Porro, entrambi virtuosi del clarinetto: l’attuale vice maestro Dario Tagliabue è il figlio di Angelo. Per regolamento il parroco assunse la carica di presidente e così tutti i suoi successori ricoprono l’importante funzione. Fino al 1945 Don Vittorio amministrò e curò personalmente anche la gestione pratica della formazione bandistica: acquisto o sistemazione degli strumenti, compenso economico del maestro, disposizione delle iniziative. Al termine del conflitto mondiale il parroco chiamò Natale Fumagalli e gli chiese di guidare in prima persona la conduzione diretta della banda: dopo legittimi tentennamenti Natale accettò la proposta ed insieme ad alcune persone provenienti dalle varie zone della parrocchia costituì quello che fu il primo consiglio direttivo del gruppo bandistico. Fra i suoi compiti, oltre alla gestione ordinaria delle attività, vi era anche quello di rendere conto al presidente, ad ogni fine anno, dell’amministrazione finanziaria. Non sempre era facile far tornare i conti e tutti i parrocchiani collaboravano nel sostentamento della loro banda. Così si acquistò il primo berretto ufficiale, il palco dei concerti fu costruito anche grazie all’opera dei numerosi falegnami, la prima divisa fu confezionata dal sarto Casartelli che tagliò la stoffa acquistata dalla Lanerossi e ne avanzò anche per cucire una veste per il parroco. Al Falavena successe, nel 1955, il maestro Arosio che propose al consiglio l’acquisto di nuovi strumenti musicali anche per stare al passo con la riforma del LA del diapason, introdotta in quegli anni per l’intonazione degli stessi. Era una spesa non indifferente ma il contributo di generosi benefattori ed una copiosa lotteria parrocchiale permise anche questo decisivo passo. Era il 1965, si festeggiavano i 35 anni della fondazione e purtroppo fu anche l’anno della dipartita di Don Vittorio. In parrocchia arrivò Don Pierangelo Facchinetti che insieme a nuovi spunti e sollecitazioni dotò la banda di una fresca divisa in seguito anche al numero cresciuto dei bandisti. Nel 1971 il maestro Rino Pozzi assunse la guida al posto di Arosio che per motivi di salute rinunciò alla carica: sotto la sua direzione si tennero i concerti a Roma in piazza S.Pietro in occasione dell’Anno Santo 1975 e nella sala Nervi, davanti al papa Paolo VI che ricordava i suoi 80 anni. Furono questi gli ultimi importanti eventi che videro Natale Fumagalli impegnato in prima persona nell’organizzazione degli stessi. Il peso degli anni non gli permettevano più la presenza attiva e chiese a Don Pierangelo di essere affiancato da qualche giovane che potesse “apprendere il mestiere”: il parroco individuò in Valentino Bianchi la persona giusta ed ancora oggi egli svolge egregiamente il gravoso impegno. Il Pozzi, nel 1978, per motivi di età, lasciò la bacchetta al giovanissimo maestro Mario Gerosa che al cospetto dei verdi anni era già un valente e riconosciuto direttore bandistico. La sua permanenza a Montesolaro costituì un cambio di repertorio con l’introduzione di brani che consentivano una maturazione didattica degli strumentisti e nello stesso tempo sapevano accattivare le simpatie della gente. Per diverse nuove incombenze professionali Mario lasciò, nel 1986, il posto ad un altro Gerosa, Marco. Questi continuò nella scia del suo omonimo favorendo la nascita di una scuola allievi per garantire il cambio generazionale. Alcuni di questi giovani, oltre che a Montesolaro svolgono servizio anche in altre formazioni bandistiche riscuotendo sempre elevate considerazioni, a significare il buon grado di preparazione avuto nella loro banda di origine. La frequenza al Conservatorio di alcuni di loro, è un ulteriore vanto della banda che ha saputo inculcare il valore della musica, volendo approfondire la preparazione in ambiti superiori di educazione musicale pur mantenendo, nei limiti del possibile, gli impegni col gruppo bandistico che li ha fatti crescere. Dal 2001 Matteo Monti ha assunto la carica di maestro e questa sua nomina è significativa perché rappresenta l’arrivo di un bandista che ha mosso i primi passi all’interno della banda stessa, si è diplomato in corno e direzione al Conservatorio di Milano e dirige, oltre che a Montesolaro anche la banda di Veniano. Con queste righe non si vuole, usando in prestito le parole dell’introduzione scritta da Don Mario Ferrario all’opuscolo di Natale Fumagalli “che il ricordo cada nella dimenticanza..” Lunghi anni quindi alla nostra banda per nuovi e sempre validi momenti culturali da offrire alla comunità.